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Pharma 4.0: l’innovazione digitale sta cambiando il settore farmaceutico

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Il settore farmaceutico in Italia, dai dati del report 2019 di Farmindustria, è a sua volta in grande trasformazione e nello stesso tempo in sviluppo, tanto che negli ultimi 10 anni (2008-2018) ha segnato una crescita del 117% superando in termini di performance la media europea e altri paesi continentali. Il settore nel nostro paese conta qualcosa come 66.500 addetti di cui 6.600 persone concentrate nella ricerca e sviluppo. Sono oltre 32,2 i miliardi di euro di produzione, di cui una quota assolutamente rilevante pari all’80% destinati all’export. Il profilo di questo settore si completa con i 3 miliardi di euro di investimenti in generale di cui 1,3 miliardi per la produzione e 1,7 per la ricerca e sviluppo, in un sostegno concreto di imprese che nel 59% dei casi sono a capitale estero e nel 41% con capitale italiano.

L’altro messaggio chiave che arriva da Farmindustria e che permette di capire il valore delle potenzialità di sviluppo di questo mercato e dei fenomeni che lo stanno accompagnando è che “La salute costa, ma la malattia costa di più”: lo sguardo con cui persone, cittadini, pubbliche amministrazioni e le imprese stesse guardano alle prospettive dell’industria farmaceutica è nello stesso tempo etico e pragmatico, di attenzione alla salute e al benessere e di attenzione ai rischi, anche economici, che si corrono nel momento in cui non si presta la dovuta attenzione alla qualità della salute delle persone.

E questo tema si deve a sua volta collegare con il punto, centrale anche nel mondo farmaceutico, della sostenibilità in quella che può essere definita come la missione di interpretare il valore e l’obiettivo della salute come un grande e complesso ecosistema, dove al mondo Pharma è affidato un ruolo chiave. Due dati su tutti per capire il valore di questa trasformazione prendendo come riferimento lo scenario di Farmindustria: 1 Euro per la vaccinazione è in grado di far risparmiare alla collettività qualcosa come 16 euro per le cure necessarie a chi si ammala. A questo valore si aggiungono, secondo le stime di Farmindustria, altri 28 Euro di risparmio su altre attività necessarie per il sostegno alla salute. Non solo, e non è certo meno importante, ma grazie ai farmaci si può aumentare la qualità della vita delle persone, si possono ridurre le spese di assistenza e si può garantire alle persone affette da patologie una vita più attiva.

Ed è qui in particolare che acquista valore il tema dell’innovazione digitale. Gli operatori del Pharma 4.0 non sono più solo fornitori di farmaci, ma diventano un componente centrale di un più ampio processo di innovazione che ha come obiettivo la salute e la qualità della vita e che si concretizza in forme di collaborazione tra l’innovazione che arriva dai farmaci a tanti altri fenomeni come la disponibilità di device innovativi, di wearable per i pazienti, di soluzioni digitali a supporto e integrazione della diagnostica.

Questa trasformazione riguarda anche l’innovazione a livello di visione e gestione generale delle cure, come già anticipato, la cura non è più e non deve più essere una semplice erogazione o assunzione di un prodotto, la “medicina”, ma è un percorso anche di tipo terapeutico, che conta sulla capacità allargata e ampliata di innovazione che arriva dal mondo Pharma. In questo senso come sottolinea Farmindustria aumentano le sinergie tra il mondo farmaceutico e il mondo digital tanto da considerare il settore farmaceutico uno degli ambiti a più alto tasso di utilizzo di Big Data.

In questo network di ricerca e di innovazione il nostro paese sta assumendo una maggiore importanza rispetto al passato e la sfida più importante per conquistare e mantenere questo ruolo si gioca sulla capacità di sviluppare una forma di governance tra tutti i fattori che concorrono a generale un nuovo valore di mercato, ma che prima di tutto e soprattutto concorrono a migliorare la qualità della vita delle persone.

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